Presentazione Squadre 2023: Ineos Grenadiers
La Ineos Grenadiers vuole confermarsi una delle migliori squadre al mondo. La compagine britannica ha chiuso il 2022 senza vincere un GT, come non le succedeva dal 2014, ma vuole subito riprendere le buone abitudini grazie ai tanti uomini in grado di fare la differenza sulle tre settimane. Nello scorso anno, poi, sono arrivati risultati pesanti anche nelle corse di un giorno e anche in questa stagione le Classiche Monumento rientrano tra i principali obiettivi, nonostante la partenza di Dylan van Baarle, vincitore della scorsa Parigi-Roubaix. In generale, poi, la formazione di Dave Brailsford vuole confermarsi il fiore all’occhiello del progetto Ineos Sport, che si è affacciato anche nella F1 al fianco del team Mercedes e nel calcio con il Nizza.
Gli uomini più attesi
L’uomo più atteso, nel senso che tutti gli appassionati non vedono l’ora che arrivi il suo ritorno ad alti livelli, è senza dubbio Egan Bernal, il cui 2022 è stato rovinato da un terribile incidente in allenamento a inizio gennaio. Tornato alle gare già nell’estate scorsa per iniziare a riprendere confidenza con la vita in gruppo, il colombiano adesso vuole tornare ai suoi livelli e ha già messo nel mirino il Tour de France, dove proverà a inserirsi nel duello Pogacar-Vingegaard che abbiamo già visto lo scorso anno per tornare sul gradino più alto del podio dei Campi Elisi, che ha già occupato nel 2019.
In assenza di Bernal, il compito di guidare la squadra al Tour era toccato a Geraint Thomas, che l’ha fatto in maniera brillante, riuscendo a salire sul podio, chiudendo alle spalle solo dei due fenomeni sopracitati. Il gallese quest’anno torner invece al Giro d’Italia, corsa che nelle ultime due occasioni ha dovuto abbandonare per delle cadute sfortunate. Il classe ’86 ha dichiarato di voler innanzitutto portare a termine la corsa, ma il percorso sembra particolarmente favorevole alle sue caratteristiche e nel lotto dei favoriti sarà inserito sicuramente anche il suo nome.
Nella corsa rosa ci sarà anche il recordman dell’ora Filippo Ganna. Il piemontese cercherà ovviamente ancora tanti successi a cronometro, specialità della casa, ma quest’anno metterà anche nel mirino due Monumento come la Milano-Sanremo e, soprattutto, la Parigi-Roubaix, corsa che ha già vinto a livello giovanile e con la quale ha comunque sempre dimostrato di avere un ottimo feeling. Per quanto riguarda gli altri italiani del team, poi, Elia Viviani cercherà di ottenere qualche vittoria in volata, anche se negli ultimi anni le sue stagioni hanno virato sempre più verso la pista, mentre a Salvatore Puccio verrà chiesto il solito preziosissimo lavoro al servizio dei compagni.
Tornando ai corridori chiamati a ottenere risultati in prima persona, invece, Tom Pidcock è uno dei corridori da cui si attendono i maggiori risultati. Il britannico rinuncerà anche alla difesa del titolo del mondo nel ciclocross per preparare una grande campagna delle Classiche, che lo vedrà impegnato dalla Strade Bianche fino alle Ardenne. Dopo la vittoria di tappa sull’Alpe d’Huez, poi, cercherà di regalare nuovamente spettacolo anche nei GT, magari testandosi anche nuovamente in classifica generale, pur lasciando ovviamente a Bernal (nel caso, come sembra, dovesse partecipare al Tour) tutti gli onori e gli oneri del capitano.
Nei GT saranno poi protagonisti anche Tao Geoghegan Hart, Pavel Sivakov e Dani Martinez, che a seconda di come si metteranno le varie corse a cui prenderanno parte potranno passare dal ruolo di gregari di lusso a quello di preziose alternative ai capitani. Dopo la vittoria del Giro d’Italia 2020, il britannico non è più riuscito a ripetersi a quei livelli e spera nel 2023 per rilanciarsi. Il francese attende invece solo una grande occasione, visto che spesso la sfortuna l’ha colpito nel momento peggiore, mentre il colombiano ha dimostrato sia di poter fare classifica, che di poter supportare i capitani in salita (iconico il suo supporto a Bernal nel Giro 2021), oltre che di alzare le braccia al cielo in prima persona con la vittoria di tappa al Tour 2020. Inoltre, il sudamericano è dotato di un ottimo spunto veloce, che gli permette di lottare per la vittoria anche nelle corse di un giorno più dure.
Le corse di un giorno sono invece il terreno di caccia di Michal Kwiatkowski. Il polacco nel 2022 ha vinto l’Amstel Gold Race prima di vedere la sua stagione condizionata da vari problemi fisici, ma quando è al top della forma è sicuramente uno degli uomini più attesi nelle classiche di primavera. L’ex campione del mondo, inoltre, è sempre stato un uomo fondamentale nei GT, mettendo sempre gli interessi della squadra avanti a quelli personali, anche in tappe adatte alle sue caratteristiche, rivelandosi spesso pedina fondamentale per le varie vittorie ottenute in questi anni. Sarà invece il primo anno nel team per Thymen Arensman, classe ’99 che arriva dal team DSM dopo una stagione in cui ha sfiorato dei successi di tappa al Giro e ha vinto una tappa alla Vuelta, chiudendo poi al sesto posto nella generale del GT iberico. Anche ottimo cronoman (la sua prima vittoria in carriera è infatti arrivata in una prova contro il tempo), il neerlandese, che ha un background anche nel ciclocross, sembra essere quel corridore completo in grado di candidarsi a uomo del futuro per i GT.
Un ruolo che l’ex DSM potrebbe trovarsi a dividere con Carlos Rodriguez, classe 2001 spagnolo che ha già lottato per il podio alla Vuelta, chiudendo poi settimo proprio alle spalle del nuovo compagno. Lo scalatore iberico ha fatto vedere di avere grandi qualità anche nelle brevi corse a tappe e nelle corse di un giorno più dure, come il Lombardia, che ha chiuso al quinto posto, come già aveva fatto qualche mese prima alla Classica di San Sebastian. A proposito di spagnoli, invece, Omar Fraile è chiamato a riscattare una stagione sotto tono, mentre Jonathan Castroviejo sarà un altro degli uomini al servizio dei capitani, che però proverà a sfruttare le rare giornate di libertà, come aveva cercato di fare nella tappa poi vinta da Bob Jungels nel corso dello scorso Tour de France.
Nel 2023 ci si aspetta invece un ulteriore salto di qualità da Ethan Hayter, che anno dopo anno sembra crescere sempre di più. Nel 2022, infatti, il britannico ha ottenuto le sue prime vittorie a livello WorldTour, vincendo anche la generale del Giro di Polonia, confermandosi un corridore in grado di fare classifica nelle brevi corse a tappe dopo la vittoria dell’anno precedente al Giro di Norvegia. Il classe ’98, poi, ha fatto anche il suo debutto in un GT partecipando alla Vuelta, un’esperienza che è stata interrotta dal covid e che spera di poter riprendere quest’anno. Resta un’incognita invece Laurens De Plus, che dopo i tanti problemi fisici non è mai riuscito a tornare il corridore visto in maglia Jumbo-Visma. Dovranno lavorare invece per i compagni Luke Rowe e Jhonatan Narvaez, anche se quest’ultimo potrebbe trovare anche qualche giornata di libertà.
Le giovani promesse
Come da tradizioni, all’interno della compagine britannica c’è già una nidiata di talenti da far crescere all’ombra dei grandi capitani di cui poi dovranno prendere il posto tra qualche anno. Non è un caso, infatti, che il primo successo stagionale porti la firma di un classe 2000, l’australiano Luke Plapp, che si è subito confermato campione nazionale. L’oceanico è stato già un gran protagonista la scorsa stagione, salendo sul podio del Giro di Norvegia e facendo tanto lavoro al servizio dei compagni alla Vuelta, primo GT della carriera. Il campione nazionale australiano, poi, ha dalla sua anche importanti qualità di cronoman, che gli permettono di inserirsi perfettamente negli ingranaggi del team.
Erano già in squadra lo scorso anno anche i britannici Ben Turner e Ben Tulett. Entrambi sono corridori da corse di un giorno, anche se il primo è dotato di un maggiore spunto veloce ed è anche uno specialista del pavé, mentre l’ex Alpecin ha delle caratteristiche che gli permettono di essere protagonista nelle classiche più vallonate e persino di fare classifica nelle brevi corse a tappe, come dimostrano i piazzamenti dello scorso anno alla Settimana Coppi e Bartali e al Giro di Polonia. Addirittura meglio dei due britannici, ha già fatto lo statunitense Magnus Sheffield. Il classe 2002 ha già ottenuto tre vittorie nella sua prima stagione in maglia Ineos, mettendosi in bacheca la Freccia del Brabante e tappe della Vuelta a Andalucia e del Giro di Danimarca, in quest’ultimo caso a cronometro, una delle specialità della casa. Il prossimo passo sembra poter essere la vittoria di un breve corsa a tappe, già sfiorata in Danimarca, e che comincerà a inseguire probabilmente già dal Tour Down Under.
Tra i nuovi arrivi, invece, c’è molto interesse su quello che potrà fare Leo Hayter, fratello di Ethan, che ha già avuto un assaggio di quel che lo attende nel team facendo da stagista nella seconda parte di 2022. Per avere il classe 2001 nel proprio organico, la Ineos ha dovuto vincere la concorrenza di molti altri team del WorldTour, tutti convinti che il vincitore dell’ultimo Giro U23 e della Liegi-Bastogne-Liegi 2021 potrebbe avere un potenziale ancora superiore a quello del fratello maggiore. I diciottenni Michael Leonard e Joshua Tarling, invece, potranno sfruttare il primo dei tre anni di contratto soprattutto per fare esperienza, anche se il secondo ha già dimostrato di avere grandi potenzialità a cronometro vincendo, tra le altre cose, la prova iridata juniores.
Organico Ineos Grenadiers 2023
|
|
Da Ekoï è già Black Friday! Tutto il sito al 60%! |
Ascolta SpazioTalk! |
Ci trovi anche sulle migliori piattaforme di streaming |